Quest'anno l'attenzione è focalizzata sulla gestione delle risorse idriche negli agglomerati urbani. Circa 3,3 miliardi di persone vivono nelle città, e la progressiva crescita dei centri abitati si sta legando a ingenti conseguenze sui sistemi idrici - La necessità di salvaguardare e proteggere l'acqua, quale bene universale, viene ricordata come ogni anno oggi, il 22 marzo, con la celebrazione mediante manifestazioni, meeting e iniziative della Giornata Mondiale dell'Acqua.
Come spiega dettagliatamente Rinnovabili.it, il quotidiano d'informazione sulle energie rinnovabili, la ricorrenza, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, è il risultato del Summit della Terra di Rio ed è nata con l'obiettivo di sensibilizzare le popolazioni sulla delicata questione, ponendo particolare attenzione sull'accesso all'acqua dolce e alla sostenibilità degli ecosistemi acquatici. Water for Cities: responding for the urban challenge è il sottotitolo dell'edizione di quest'anno, in cui si focalizza l'attenzione sulla gestione delle risorse idriche negli agglomerati urbani. Circa 3,3 miliardi di persone vivono nelle città, e la progressiva crescita dei centri abitati si sta inevitabilmente legando a ingenti conseguenze sui sistemi idrici, oltre agli effetti negativi dovuti a una eccessiva industrializzazione, ai cambiamenti climatici, ai conflitti e alle calamità naturali. Il dibattito sul rapporto acqua-città verrà quindi affrontato in uno dei tre principali main global event che si terranno oggi all'Internatonal Convention Centre di Città del Capo. The African Caucus e The Global Forum gli ulteriori due dibattiti in programma: il primo sulle sfide dell'igiene urbana del continente africano, basato sull'esito del terzo African Water Week, tenutosi ad Addis Abeba lo scorso novembre, mentre il secondo vedrà protagonisti rappresentanti delle Nazioni Unite, i Ministri africani dell'Amcow e personaggi di spicco del settore mediatico e privato, i quali riassumeranno i risultati delle celebrazioni globali di questa giornata, nell'intento di fornire una guida politica volta ad accelerare il raggiungimento degli obiettivi previsti in materia di qualità dell'acqua a disposizione nelle città africane. Ed è proprio la problematica inerente la potabilità, che nella maggior parte delle nazioni si va ad aggiungere alla scarsità delle risorse idriche, ad assumere ogni giorno contorni più preoccupanti. Secondo uno studio condotto dall'Onu nel 2025 saranno 30 i paesi a essere minacciati da un profondo rischio di "povertà idrica", rispetto ai 20 nel 1990, che tradotto in numeri sta a significare che ogni persona avrà accesso a meno di 1.000 metri cubi di acqua all'anno. Diciotto dei paesi inseriti in questo elenco si trovano tra il Medio Oriente e il Nord Africa.
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